Noi giornalisti e coordinamenti regionali dei precari riteniamo inutili e dannosi i tentativi di allungare i tempi di approvazione del disegno di legge sull’equo compenso giornalistico che, insieme alla Carta di Firenze, approvata recentemente, rappresenta una conquista di dignità e di civiltà per migliaia di colleghi che a causa di compensi indegni a fronte di un lavoro attento e scrupoloso ma non sempre agevole, non riescono ad avere né uno stipendio dignitoso né certezze previdenziali.
In virtù del lavoro svolto in questi mesi dai coordinamenti dei precari e dai colleghi vicini alla battaglia contro lo sfruttamento del lavoro precario nelle redazioni italiane, che hanno portato a due risultati storici nell’ambito deontologico e normativo, auspichiamo che ci sia un ripensamento da parte dei membri del Governo e della Commissione Lavoro e che il ddl sull’equo compenso possa essere rapidamente approvato con il testo uscito dalla Camera dei Deputati.
La legge sull’equo compenso giornalistico rappresenta infatti una fondamentale conquista per i precari, i freelance e gli autonomi che ormai contano la stragrande maggioranza dei colleghi che assicurano quotidianamente l’informazione in Italia attraverso quotidiani, agenzie di stampa, web e radio-tv: aver ottenuto, dopo un ampio confronto ed un dibattito che ha portato ad una posizione unitaria e bipartisan, un testo equilibrato che garantisca una stretta correlazione tra i finanziamenti pubblici all’editoria e la giusta retribuzione anche per quei giornalisti che, seppur esterni alle redazioni, ugualmente permettono ogni giorno l’uscita di migliaia di prodotti editoriali.
Dopo l’accordo trovato alla Camera dei Deputati, anche il presidente del Senato, Renato Schifani, riconoscendo l’importanza dell’approvazione del disegno di legge sull’equo compenso giornalistico, ha concesso al testo una corsia preferenziale, assegnandolo alla Commissione Lavoro in sede deliberante.
Da alcuni giorni a questa parte però quello che sembrava un percorso rapido ed agevole, ma soprattutto unanimemente accolto e apprezzato, ha iniziato a sollevare i primi dubbi, a partire dal vice ministro al Welfare Michael Martone, che ha auspicato la possibilità di effettuare maggiori approfondimenti sulla realtà nella quale il provvedimento di legge avrebbe inciso. Il presidente della Commissione Lavoro del Senato, Pasquale Giuliano, ha anche proposto l’ingresso nella commissione di valutazione che verrebbe istituita con la legge di un rappresentante degli editori, dopo che lo stesso presidente della Fieg, in prima lettura, aveva declinato questa possibilità.
Di fronte a questi atti che non esitiamo a definire dilatori, noi giornalisti e coordinamenti dei precari e freelance ricordiamo che il disegno di legge sull’equo compenso va considerato comunque uno strumento tampone, volto a proteggere lavoratori inopinatamente non regolarizzati, malgrado una subordinazione di fatto e che l’articolo 36 della Costituzione prescrive senza mezzi termini che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
SottoPRESSione
Rete dei Coordinamenti Regionali dei precari dell’informazione
Aderiscono i seguenti coordinamenti regionali:
Cinqueuronetti (Abruzzo)
Coordinamento giornalisti precari della Campania
Free C.C.P. (Emilia Romagna)
Coordinamento Giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia
Errori di stampa (Roma)
Giornalisti precari fiorentini e toscani
Re:fusi (Veneto)
Aderiscono altresì
Commissione Lavoro Autonomo Assostampa Lombardia
Commissione Regionale Lavoro Autonomo del Lazio
Coordinamento Lavoro Autonomo Atipico e Precario dell’Associazione Stampa Romana
Gruppo Riformagiornalisti.it di Associazione Stampa Romana
Pagina Facebook Giornalisti freelance –http://freelance20.ning.com
Gruppo “4euroalpezzo”
Youth Press Italia
Assostampa Friuli Venezia Giulia
e, singolarmente, aderiscono anche::
Paola Vescovi, membro della Giunta Esecutiva FNSI
Dario Fidora, coordinatore Commissione lavoro autonomo Assostampa Sicilia
Maria Giovanna Faiella, Giornalista freelance, Commissione Nazionale Contratto Fieg-Fnsi
Antonella Cardone, consigiera nazionale Ordine dei Giornalisti
Martina Zambon, Consigliera Ordine dei Giornalisti del Veneto (delega al lavoro autonomo)
Alessandra Sgarbossa, Consigliera Ordine dei Giornalisti del Veneto
Antonello Antonelli, Consigliere Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo
Laura Viggiano – componente Commissione nazionale lavoro autonomo FNSI e Componente Commissione contratto FNSI
Giovanni Ruotolo, membro Commissione Naz. Lavoro Autonomo FNSI e Direttivo Assostampa Subalpina (Piemonte)
Massimo Marciano, Consigliere d’amministrazione Inpgi e membro del Comitato amministratore Inpgi 2 – Riformagiornalisti.it
Cristina Visintini – giornalista freelance (Ronchi dei Legionari, Gorizia)
Clelia Delponte – freelance (Pordenone)
Sara Carnelos – giornalista professionista (Pordenone)
Lorenzo Mansutti – giornalista freelance (Udine)
Anna Piazza – giornalista freelance (Gemona del Friuli, Udine)
Michele Formichella – consigliere nazionale Fnsi
Luigi Piscitelli, pubblicista freelance Emilia Romagna
Susanna Bagnoli, freelance e addetta stampa
Gabriele Testi
Giulio Volontè
Alessandra Comazzi
Rosaria Talarico
Stefano Ferri
Antonella Scambia
Giuliana Valcavi, Freelance, Desio (MB)
Monica Soldano, giornalista freelance, Roma.
Stefania Prandi, Milano, Giornalista professionista freelance
Alan Gard, Milano, Giornalista professionista, Rai
Paola Bacchiddu, free lance, Milano
Enrico Veronese
Daniela Cohen
Francesco Giovannetti
Rebecca Romoli
Cristian Iozzelli
Leonardo Roselli
Per aderire all’appello e informazioni: giornalistisottopressione@gmail.com – https://giornalistisottopressione.wordpress.com/
Chi è contro ?
ciao, segnalo una cosa che mi ha fatto incazzare non poco. Alla mia disponibilità presso una vostra collega di dare disponibilità di militanza spiccia, di aiuto di qualsiasi genere ho ricevuto come risposta un gelido silenzio. La mia impressione ormai acclarata è che non esista solo un problema proprietà-giornalisti e redazioni-collaboratori, ma collaboratori anziani-collaboratori giovani che è apparentemente un residuato feudale. Alla faccia della partecipazione e della orizzontalità